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Corse d’estate: l’acqua e la corsa (terza parte)


Ma l’acqua serve solo per nuotare?

No, in acqua si possono fare molteplici azioni allenanti.

Le variabili che rendono le azioni in acqua allenanti sono il peso ridotto dalla spinta idrostatica e la resistenza dell’acqua nella fase di avanzamento.

Queste due variabili creano un movimento differente da quello compiuto con lo stesso movimento in terra o in aria.

Utilizzando questi fattori riusciremo ad avere un effetto allenante.

Ma questo effetto è sufficiente?

Le azioni in acqua, come l’idrobike, l’acquagym o l’acquawalk diventano complementari agli stessi sport applicati con il mezzo motorio che a terra sono la bicicletta, la ginnastica ed il cammino.

Chi compie queste discipline può pensare di avere un corpo allenato?

Tutto è in relazione al livello ed all’intensità con cui vengono svolte.

Un’ora delle discipline elencate sopra non ha lo stesso consumo e non richiede lo stesso impegno cardiovascolare di una normale corsa su strada.

Se c’è una resistenza superiore nello spostamento, allenarsi un periodo in acqua diventa una cosa positiva per la corsa ?

In parte si, dobbiamo però considerare che cambia la tecnica. In sintesi possiamo dire che può essere introdotta, ma bisogna valutare il tipo di proposta allenante.

Con l’acqua alta cosa succede?

Si vanno ad utilizzare le gambe nella parte della coscia a discapito del polpaccio che nella corsa a terra è indispensabile.

Qual è un buon allenamento da fare in acqua?

Ad esempio gli sprint da 30 metri con l’acqua al polpaccio sono un buon allenamento in una misura non superiore ai 10, 15 con recupero a seconda del grado di preparazione del podista.

Qual è la funzione di questo lavoro?

Uno dei primi scopi è il potenziamento di vari distretti muscolari senza creare traumi vista la riduzione del peso scaricato a terra.

Qual è il migliore allenamento per l’estate?

Per chi non ha obiettivi specifici è possibile curare l’efficienza reattiva attraverso una attenta programmazione di 6-8 settimane.

Questa è secondo noi una irrinunciabile tappa da inserire nel macrociclo della preparazione annuale.

Si tratta di introdurre degli interval training su distanze brevi per un complessivo specifico di 3-5 km.

È una soluzione intelligente quella di inserire intermittenti a settimane alterne.

Almeno due volte al mese è utile andare a correre in collina fuori dall’asfalto proponendo delle variazioni a taglio misto.

Si possono usare gare brevi per tenere efficiente la potenza aerobica altrimenti bisogna inserire richiami per la velocità resistente con corto veloci classici o frazionati. Altro mezzo prezioso è il fartlek ad indirizzo intensivo.

Formula per l’estate:

+ reattività

– volume

= maggior freschezza e brillantezza

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.